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Resurection Garden Kenya Ottavio Santoro
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La nostra Associazione GRG Gruppo Resurrection Garden è nata nel 1991 da un’idea del Presidente Romolo Levoni. Si cominciò a lavorare, scegliendo di aiutare ibambini africani, tramite i Padri della “Consolata Missionaries” che operano in quelle terre sin dal lontano 1902. Dal 1999 siamo un’Associazione di Volontariato O.D.V regolarmente registrata. Abbiamo due sedi, una a Lama Mocogno ed una a Castelnuovo Rangone. Come riportato sui nostri dépliants “ Noi LAVORIAMO GRATUITAMENTE, Voi OFFRITE LIBERAMENTE. Il tutto va INTERAMENTE e DIRETTAMENTE a Loro”.Frequentiamo Fiere, Sagre e Manifestazioni, anche con il nostro mulino ad acqua offrendo prodotti esclusivi ma, soprattutto, proponendoadozioni a distanza. La nostra maggior forza e garanzia sono, in ogni caso, i Missionari della Consolata in Kenya, i quali offrono certezze ed esperienze davvero uniche.
Da vent’anni ripetiamo nei nostri dèpliants
Tutti i bambini debbono poter diventare Cittadini del mondo là nella loro terra.
“ Continua presso la F.Y.U. e presso la Mutuini Educational Centre il Progetto della Scuola di Computer,reso possibile grazie all’aiuto del G.R.G., come potete vedere nella sezione COSA FACCIAMO – COSA ABBIAMO FATTO di questo sito.Premesso che queste scuole sono aperte anche a ragazzi non sostenuti dal G.R.G. o attraverso adozioni,potete consultare i risultati della Scuola di computer nella sezione Pagelle
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PER QUALSIASI INFORMAZIONE TELEFONARE A SOTERO TEL.3204386142 O VALTER TEL.3394043116 OPPURE NADIA TEL.3409022184
-------------------------------------------------------------------------------------Carissimi amici
Le nuove quote sono queste : per l’asilo € 100,00 – per le scuole primarie la quota rimane invariata a € 160,00 – per la Famiglia Ya Ufariji € 280,00; abbiamo poi aggiunto una nuova quota da € 500,00, per chi volesse continuare a sostenere il ragazzo dopo le primarie e farlo proseguire negli studi, se ne ha le capacità : in Kenia viene ammesso alle scuole superiori solo chi raggiunge un certo punteggio alle primarie ed avendo anche costi abbastanza elevati, non tutti riescono ad accedere alle scuole superiori.La suddetta cifra,pur non coprendo l’intero costo scolastico, darebbe comunque al ragazzo ed alla famiglia un riguardevole aiuto
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Eilàaa… Bongióren! O bonasìra, sl’è già basôra. Pomeriggio, per gli uomini “in lingua”.
Là! L’è finìda. Aiàmm completê àl lébber “ MAGNÈR IN DIALÁTT “ (così virgolettato ed
accentato come gran parte dei vocabolari modenesi hanno deciso essere la parola scritta corretta e
non già come io mi sono permesso ed scrévver “a uràccia” mentre qualche altro tipografo ne ha
completato lo scempio (sempre nella considerazione che nessuno ha mai preteso, che io mi sappia,
di canonizzare il “verba natal turtlèin”). … Ehh… madànna… cùm-et-la-màtt-zò difìcil…
Là!! Basta là! Aiéra sól in-imbaràz perché da ‘na banda (da una parte) la ghe stà quàlla ed
descàrrer in dialàtt - e cioè in lingua originale- ed ‘na còsa, d’un quèl, ed-n’invenziòun, ed ‘na
creatura ( e-a descàrr sèimper dàl turtlèin)… inimitàbil e unica àl mànd tànt che-s’la fóss nèda in
Inghiltèra la srévv a séder là-immèz-ai Lord…mèinter da cl’ètra “banda”, qualla nustràna, l’è sól
servida, normalmèint a fer dvintèr “Lord” qui chi san matterla méi in tevla.
TURTLÈIN
Àl turtlèin l’à’nimportanza
c’àl prév éser ‘na bandêra;
àl turtlèin l’è-un’eleganza,
ùn bel fiôred premavêra.
Àl turtlèin l’andrév magnê
gióst per Pasqua-o-per Nadêl,
co-i cucêr d’utòun cromê
e la tvàia cól rudêl.
L’à-da éser tradiziòun:
Sègra, Féra o Spusalézi.
L’à-da-ésser ‘n’emoziòun,
brisa vóia d’un caprézi.
Àl turtlèin l’è poesia,
da magnêr anch cùn la mèint,
tótt insàmm, in dla famìa,
stréch, d’acôrd e tant cuntèint,
Mai nisùn, s’agh-pensê-bèin,
l’à mai détt cl’è’na rizèta
ma, piotòst, che càl turtlèin,
l’è’l turtlèin ‘d-nona-Isabèta,
l’è’l turtlèin c’a fà la zia,
o la mama, o-al Mariulèin,
o la Franca, o la Maria.
Ogni dànna, gà-un turtlèin.
(cl’è la forma c-ag-à dê,
tant-an fa, un Ost “Sgurghéghel”
sbraghirànd, ‘ste brótt sfazê,
ed la Venere… l’umbréghel).
TRADUZIONE
Il tortellino ha una tale importanza che potrebbe anche rappresentare
(c'àl prév éser) una bandiera; il tortellino è anche un fatto di eleganza,
un bel fiore di primavera.
Il tortellino bisognerebbe mangiarlo (magnê) giusto nel giorno di Pasqua
o per Natale (Nadêl), con i cucchiai (cucêr) "buoni" in ottone cromato
(cromê) e la tovaglia di riguardo, con l'orlo (col rudêl).
Deve essere un giorno di festa tradizionale (tradiziòun): Sagra, Fiera o
matrimonio (spusalézi).
Deve essere momento di emozione ('n'emoziòun), e non una voglia, un
capriccio (un caprézi).
Il tortellino è poesia, e pertanto deve essere assaporato anche con la
mente (cun la mèint), tutti assieme (insàm), in famiglia (in dla
famìa), uniti (stréch), in perfetto accordo e tanto felici (cuntèint).
Nessuno mai, se ci pensate attentamente (s'agh pensê bèin), ha mai
sostenuto che si tratta di questa o quella ricetta (rizèta) ma, piuttosto,
che quel tortellino (turtlèin), è il tortellino di nonna Elisabetta (Isabèta),
è il tortellino che fa la zia, oppure la mamma, la Mariolina (àl
Mariulèin), ovvero la Franca, oppure la Maria.
Ogni donna possiede il proprio tortellino (turtlèin), (che è poi la forma
che gli ha impresso (c'a gà dê), tanti anni addietro, un Oste burlone
"Sgorghìgolo" (è maschera modenese) curiosando, lo sfacciato ('ste brot
sfazê), l'ombelico (l'umbréghel) della Venere).
Per solit, per finìr, a-ghè sèimper quèl da dir… e, per solit am’aspèt che Piròun àl déga
quèl. E invece, lò, àl sta lè… cùn la stàssa espresiòun ech prév avér’g-un nàder. E allora lo
provoco: … Beh, cus’in dit? Ghèt gnìnt da dir? E lui, con lo stesso suono afono dell’anatra quando
apre il becco, mi risponde: …ahahahaah… secànd mè èt-nê bele détt abàsta tè…Va beh la
povesìa… mo per mè, àl turtlèin, l’è bel e bòun in bàcca…quànd t’àl ciócc… Per via dl’umbréghel
‘d Venere… beh mè a sò che lè, in campagna… a Savgnàn… i truvén una préda important ch-i-
génn cl’éra Venere…E che po’ l’ag’avéss o no l’umbréghel… àn t’àl so menga dir…
Dovendo e volendo finirla, lasciatemi chiudere dicendo che le vie del Signore sono infinite
ma la carèda (carrareccia) ed Piròun l’è la piò curta e la piò gustosa.